Dopo la sosta forzata per gli impegni delle Nazionali, c’è curiosità per vedere e valutare come riparte la formazione granata. Una curiosità confermata dal sold out (terzo stagionale) del Pala Shark, ricolmo di entusiasmo per un gruppo che dalla prima giornata ha fatto sognare e continua, ovviamente, a suscitare grandi speranze. “Dobbiamo fare attenzione ad indirizzare subito la partita dal nostro lato, non metterci nelle condizioni di vivere la sfida in salita”. Le parole di Daniele Parente sono la presentazione più efficace del match contro Piacenza. Chissà quanto, nella mente dello stesso coach granata, conti il ricordo dei primi due quarti di grande difficoltà contro Verona; oppure se l’avvicinarsi della Final Four di Coppa Italia, e soprattutto dei playoff, lo spinga a chiedere alla sua squadra una dose supplementare di concentrazione e attenzione. Piacenza è un’avversaria scomoda, finora ha disputato una stagione molto positiva e scende sul parquet con il classico atteggiamento che accompagna ogni formazione ospite impegnata al Pala Shark: tutto da guadagnare e nulla da perdere.
Il quintetto inziale è quello maggiormente gettonato nelle ventiquattro gare precedenti, composto da Imbrò, JD Notae, Mian, Mobio e Horton. Una schiacciata di Horton e un canestro da oltre 6.75 di JD Notae aprono le danze e la sensazione è che gli uomini di Parente vigliano rispettare le consegne del loro coach: partire forte. Dopo un paio di fisiologici minuti di ambientamento, però, Piacenza trova il bandolo della matassa e piazza un parziale di 7-0, suggellato da due liberi di Miller (5-7, 4’). Mian rimette le cose a posto da tre, ma Trapani non riesce a muovere con fluidità la palla in attacco. Al giro di boa del primo quarto è 13-10, con Mian e Mobio a realizzare consecutivamente. Iniziano le rotazioni granata (Mollura, Pullazi, Rodriguez, Renzi e Marini sul parquet), ma è un’altra schiacciata di Horton che regala a Trapani il 17-12 (8’). Un’altra spettacolare schiacciata a difesa schierata di Filonio regala agli emiliani il 17 pari (9’) e il finale del periodo inziale è di marca ospite (17-22).
Attacchi che prevalgono sulle difese ad inizio del secondo periodo e Renzi, da tre, sospinge gli Shark sul 25 pari (12’). Mobio, dalla lunetta, sigilla il sorpasso, e con un “jump” l’allungo. Cresce l’intensità difensiva granata (3 punti subiti in 5 minuti, 7 nell’intera seconda frazione), e sul 31-25, il coach Salieri è costretto a chiamare timeout. E’ proprio la capacità di stringere le viti nelle propria metà campo che fa scavare un break a favore degli Shark, capaci adesso anche di correre e trovare tiri ad alta percentuale. Si va al riposo più lungo sul 40-29 e Trapani con l’inerzia dal suo lato.
E’ Mobio il primo uomo della serata ad andare in doppia cifra, in una partenza di terzo periodo che segnala Piacenza più produttiva in attacco e in grado di riavvicinare gli Shark (43-42, 25’). Naturalmente, è complice l’atteggiamento degli Shark, più molle rispetto ai dieci minuti che hanno preceduto l’intervallo. Arriva anche il vantaggio degli ospiti, ringalluzziti e tornati in confidenza con l’ambiente (43-49, 27’). L’infortunio a Miller lo toglie dalla partita e ferma il corso degli eventi, che stava girando tutto a favore degli emiliani. Si sblocca Marini (insolitamente a secco per i primi 27 minuti) e Renzi s’inventa un rimbalzo in attacco che riporta Trapani a “meno 2” (47-49, 28’). E’ un frangente molto importante dei quaranta minuti: Piacenza è brava a non intimorirsi e a resistere, pur dovendo concedere qualcosa agli avversari. Il punteggio finale del terzo periodo (53-56) spiega come gli ultimi dieci minuti saranno determinanti e che ci vorrà una versione molto convincente degli Shark per portare a casa altri due punti in classifica.
Asfittici gli attacchi, sono le difese a dettare legge nei primi tre minuti del parziale conclusivo, sbloccato da Mian (anche lui in doppia cifra, 55-56, 34’). Piacenza finisce con il pagare il crollo offensivo, subendo il meritato sorpasso granata (ancora Mian e Horton dalla lunetta, tap-in di Mobio 60-56. 35’). Skeens rompe il digiuno degli ospiti e il 60 pari preannuncia un finale in volata. JD Notae da tre (quarto uomo in doppia cifra, anche Renzi fa parte di questo nucleo di realizzatori) dà il “più 3” ai granata (63-60) e il timeout prepara le carte per un emozionante epilogo negli ultimi tre minuti scarsi. Marini issa Trapani sul 66-60, ma Piacenza ha il possesso del potenziale pareggio a 45 secondi dalla fine. Fallita quest’opportunità, è Imbrò, con due liberi, lunetta a scavare il vantaggio decisivo (70-65) a 28 secondi dalla fine. La ventitreesima vittoria stagionale è autografata anche da capitan Mollura: finisce nelle festa generale (74-67)) e con l’indizio che siano iniziate le prove tecniche di playoff.
DICHIARAZIONI POST PARTITA:
Coach Stefano Salieri (Ucc Assigeco Piacenza): “Abbiamo fatto una partita gagliarda e non posso rimproverare i ragazzi perché hanno dato filo da torcere a quella che ritengo una squadra da Serie A, da tutti i punti di vista. È stata una partita con vari up-down ma nel terzo quarto abbiamo ribaltato la partita fino all’uscita di Miller che fino a quel punto stava dominando. Da lì in poi abbiamo sofferto perché abbiamo perso il nostro riferimento, abbiamo provato a reggere l’urto ma Trapani è venuta fuori col suo talento, caricata da un’ambiente che ha caricato la squadra fino alla fine”.
Coach Daniele Parente (Trapani Shark): “Partita difficile, venivamo dopo una pausa per le Nazionali che ci ha costretti ad organizzare il lavoro settimanale diversamente. Abbiamo avuto un ottimo approccio ma poi siamo andati in calando. Dobbiamo capire che il livello si è alzato e dobbiamo migliorare su molte cose. Nel terzo periodo abbiamo dimenticato tutte le loro caratteristiche individuali e ci siamo un po’ persi. Bravi nell’ultimo periodo a vincerla: due punti importanti contro una squadra ostica. Vedo il bicchiere mezzo pieno perché abbiamo vinto una partita a punteggio basso, cosa che è meno congeniale alle nostre peculiarità”.