Parziali (19-19, 16-19, 23-22, 20-35)
Trapani Shark: Chris Horton 20 (8/9, 0/0), J.d. Notae 19 (3/6, 3/4), Matteo Imbro 11 (0/1, 2/5), Yancarlos Rodriguez 8 (0/2, 1/3), Pierpaolo Marini 6 (0/3, 2/3), Fabio Mian 5 (0/1, 1/2), Joseph yantchoue Mobio 4 (2/6, 0/3), Rei Pullazi 3 (0/1, 1/2), Marco Mollura 2 (1/1, 0/1), Andrea Renzi 0 (0/0, 0/0), Fabrizio Pugliatti 0 (0/0, 0/0), Veljko Dancetovic 0 (0/0, 0/0)
Acqua S. Bernardo Cantù: Anthony Hickey 19 (4/7, 2/5), Solomon Young 18 (3/8, 1/3), Christian Burns 18 (6/10, 1/2), Lorenzo Bucarelli 16 (3/5, 3/6), Nicola Berdini 11 (0/0, 3/4), Filippo Baldi rossi 7 (1/4, 1/3), Stefan Nikolic 6 (3/4, 0/0), Curtis Nwohuocha 0 (0/0, 0/0), Filippo Clerici 0 (0/0, 0/0), Gabriele Tarallo 0 (0/0, 0/0).
La prima vera gara che conta. Al di là della vittoria, del primo posto in classifica, dell’entusiasmo della città, dei tifosi avversari presenti. C’è contro Cantù, un pezzo di storia da affrontare ed esorcizzare, una sfida da vincere, per convincere che il vento propizio soffia da sud. E’ un esercizio culturale di una città che coglie un sabato sera per riagganciarsi definitivamente alle sue passioni e al basket. Gli Shark la perdono, e Cantù la vince meritatamente. E’ un passaggio focale nella stagione di una formazione ricca di talento, come quella guidata dal coach Danele Parente, ma ancora bisognosa di lavoro per diventare una grande squadra.
L’atmosfera è da grande partita: siamo ad ottobre, ma sembra di essere ai playoff. Inevitabilmente, gli attacchi viaggiano su percentuali basse e le difese prevalgono. L’inizio, comunque, è degli Shark (8-0, 3’), con Cantù forse sorpresa dall’ambiente infuocato. Il 10-4 (5’) obbliga il coach ospite Cagnardi al timeout, e Cantù ne esce con una reazione positiva. Burns riavvicina gli ospiti (12-11), che hanno diverse occasioni per il sorpasso, ma le falliscono. Pullazi da tre respinge il tentativo di aggancio dei lombardi (17-13), ma Baldi Rossi (gioco da tre punti da sotto canestro), riporta tutto quasi in equilibrio (17-16, 7’). Due liberi di Imbrò e la conclusione da oltre 6.75 di Young impongono un giusta parità alla fine del primo quarto, a quota 19.
E’ chiaro che le due squadre sono al di sotto delle loro potenzialità offensive, esprimendo un gioco d’attacco a volte inceppato e legato troppo a iniziative individuali. I due coach cercano maggiore fluidità e tiri ad alta percentuale. Intanto, è Cantù a mettere il naso avanti (19-25, 12’), con un parziale suggellato da una schiacciata di Berdini e da un contropiede in uno contro zero di Hickey. Trapani stenta, non riesce a trovare l’abbrivio giusto in attacco, rimane senza segnare fino al miracolo da tre di Notae (15’, 22-25) e alla replica da oltre 6,75 di Marini (25-25, 16’). Un gioco “al contrario” (assist di Horton e canestro di Notae) manda in visibilio il Pala Skark, ma Cantù (sostenuta da una sessantina di splendidi tifosi) è troppo solida per farsi impressionare. La sfida viaggia su binari del’equilibrio (29-29, 18’), e sempre con la sensazione che le due fise abbiano la meglio sugli attacchi. Un guizzo di Horton e un altro di Notae (primo uomo ad andare in doppia cifra) sospingono Trapani sul “più 4” (33-29. 19’), ma Hickey confeziona un 6-0 per i suoi che ribalta tutto (33-35) a 40 secondi dall’intervallo più lungo. E’ sempre Hickey che confeziona il “più 3” a favore dei lombardi con cui si va al riposo (35-38).
Horton e Notae (ancora loro) spingono gli Shark, li issano su 42-40( 22’), e le mani sembrano scaldarsi definitivamente. Si inizia a trovare la via del canestro da entrambi i lati con una certa regolarità e con vicende alterne (anche un antisportivo sanzionato a Notae ), si va sul 48-47 (25’). Mobio e Marini da tre, con due liberi di Horton provocano la prima mini fuga (55-49, 27’). Con il quintetto più leggero (Mollura da “4” e Pullazi da “5”), gli Shark mantengono il vantaggio (57-51, 29’, due liberi di Mian), ma pagano qualcosa in difesa. Bucarelli (gioco da tre punti) riporta Cantù a distanza di un possesso (57-54), prima che Young (schiacciata) riapra tutto (57-56). Il finale di terzo quarto è incredibile e premia Cantù. Un recupero e il tiro in corsa da nove metri di Bucarelli regalano il sorpasso ai canturini sulla terza sirena (58-60).
In ogni modo, gli ultimi dieci minuti sono decisivi, e la solidità mentale sarà l’elemento destinato a fare la differenza. Soprattutto in una serata in cui gli attacchi non brillano. Cantù prova a scappare via con due triple di Bucarelli e Berdini (61-68, 32’). Trapani si aggrappa ad Horton, ma subisce un canestro di Berdini da tre sanguinoso (65-73, 34’). E’la stura al break decisivo (65-78, 35’), costruito con sagacia. Il finale sorride a Cantù e i quasi 4 mila del Pala Shark non possono che applaudire i vincitori e la loro passerella finale.
DICHIARAZIONI POST PARTITA
Coach Devis cagnardi (Acqua S.Bernardo Cantù): “Abbiamo approcciato con qualche difficoltà, Trapani è partita in fiducia. Siamo stati bravi a rimanere in partita, nel secondo tempo abbiamo preso le redini e siamo riusciti ad esprimerci al meglio. Difensivamente abbiamo avuto una costanza maggiore rispetto a Trapani. Abbiamo giocato una partita assai dispendiosa, in partite come questa è difficile essere costanti per 40 minuti. Abbiamo ancora tanto su cui migliorare ma ci portiamo a casa una vittoria importantissima che ci da entusiasmo ma che non deve illuderci perché il campionato è ancora lunghissimo. Un plauso a questo ambiente che ci ha regalato una cornice su cui è stato bello giocare”.
Coach Daniele Parente (Trapani Shark): “Credo che Cantù ci abbia fatto capire che ci vuole ancora molto lavoro per ottenere gli obbiettivi prefissati. Abbiamo iniziato bene, seguendo il piano partita ma ci sono mancate tantissime piccole cose, non da ultimo la gestione degli ultimi possessi che abbiamo sempre regalato agli avversari. Le troppe palle perse hanno influito negativamente ma la cosa peggiore è che ci siamo sciolti alla prima vera difficoltà. Abbiamo preso un bel pugno in faccia, dobbiamo reagire fin da subito e capire che dobbiamo ancora lavorare tantissimo se vogliamo giocare coi primi della classe”