Urania Milano – Trapani – 3 giornata

11 OTTOBRE ORE 20.30

WEGREENIT URANIA MILANO

81
VS
91

Trapani shark

La prova del nove è superata. Dopo una vittoria esterna e una interna, gli Shark sono chiamati a dimostrare di che pasta siano fatti, e non tradiscono. Da questo punto di vista, era una sfida che doveva spiegare tanto sul livello di autostima del gruppo del coach Parente e sulla sua capacità di mantenere alto il livello di attenzione e coesione. Missione compiuta.

Come nelle previsioni, l’inizio è equilibrato, con un 10 pari (5’), che spiega la pugnacia delle due squadre sin dalla palla a due. Chris Horton è la novità del giorno, e il nuovo americano granata inizia abbastanza bene con un canestro, un rimbalzo e un assist. Il 5-0 autografato da Notae (prestissimo in doppia cifra) e Pullazi spingono gli Shark al 10-17 (6’). Com’è naturale che sia, Milano non molla nulla, e rintuzza il tentativo di fuga dei granata. Il 7/7 di Montano dalla lunetta consente ai padroni di casa di rosicchiare lo svantaggio e rimanere attaccati. A 100 secondi dal primo intervallo, è appena “più uno” per Trapani (23-24), nonostante una “tripla” di capitan Mollura. Gli attacchi prevalgono sulle difese e il meraviglioso centinaio di sostenitori granata presente sugli spalti, comunque, incassa il vantaggio di misura alla fine del primo quarto (26-28), con il canestro sulla sirena di Imbrò.

Trapani inizia con vivacità il secondo periodo, ed è la stura per l’entusiasmo dei tifosi degli Shark. Il 34-41con cui si vira al 15’ è suscitato dalle iniziative di Marini, ma il parziale di11-0 a favore dei lombardi riporta tutto sul piano dell’equilibrio. Fra il 10’ e il 20’, tutto vola molto veloce (47-46, 19’). Ci pensa sempre Notae (22 punti personali all’intervallo più lungo, con 15 minuti sul parquet) a riportare avanti Trapani, che chiude avanti di 4 lunghezze la prima metà della sfida.

Si ripropone il canovaccio delle prime due giornate. Il talento offensivo espresso dagli Shark non ha limiti: per vincere le partite, però, l’applicazione difensiva deve costituire il valore aggiunto, idoneo a scavare i break decisivi. Notae, con il ventiquattresimo punto personale, riapre la contesa. Si rivede in campo Horton, che non lesina sforzi nella lotta sotto canestro, ma Milano si riporta sotto (51-53, 23’). Notae trasforma in oro tutto quello che tocca, ma il quarto fallo di Matteo Imbrò non è una gran notizia per il coach Parente. Al 24’, è tutto da rifare (55-55), prima che Marini rompa ancora l’equilibrio a favore degli Shark. Tre liberi di Rodriguez riconducono i granata avanti di 4 (56-60, 26’), e poi è sempre Notae che scava il primo sprint (56-63, 27’). La conclusione di Mollura da oltre 6.75 viene ricambiata con la stessa moneta da due tiri vincenti di Severini e due liberi di Montano. Morale: è 66 pari ad un minuto dall’intervallo conclusivo. Anzi, è proprio Milano che mette il naso avanti poco dopo (66-67, libero di Lupusor). Mobio fa uno su due dalla lunetta. Il finale del terzo periodo è incredibile: 2/2, sempre dalla linea della carità, di Andrea Renzi, recupero e canestro da tre di Marini, che spedisce gli Shark all’ultimo riposo sul “più 5” (67-72). Si rivelerà uno spartiacque decisivo.

Marini è “on fire”, segna da due in apertura del quarto periodo, Trapani sembra in controllo (67-75) e lavora per mantenere il vantaggio: fino al 34’è un’operazione riuscita (72-78, con tre liberi di Imbrò). Quattro liberi di Pinti conducono i padroni di casa a contatto, ma una stoppata di Horton cancella il possibile sorpasso. Fallito il sorpasso in un paio di occasioni, Milano subisce parzialmente il viaggio in lunetta di Pullazi (77-79, 36’). L’espulsione di Horton (fallo su Amato) può cambiare le carte in tavola negli ultimi 4 minuti, e intanto regala il pareggio a Milano (79-79). Il “tecnico” subito da Potts sospinge Trapani a un nuovo “più 3” (79-82, 37’), immediatamente seguito dalla risposta di Amatoi e da una gran “tripla” di Imbrò. Pullazi imita il playmaker empedoclino e al 38’ è 81-88. E’ l’ultimo sforzo decisivo verso un successo che Trapani merita e porta a casa. La festa sotto i tifosi è l’epilogo più bello che potesse immaginarsi alla sirena finale (81-91).