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I NUMERI DI VIGEVANO

La Elachem è reduce da una roboante vittoria contro la corazzata Cantù, a cui ha rifilato un “ventello” sfiorando i 100 punti a referto, con 4 uomini in doppia cifra e la prestazione irreale dei due americani, il lungo Wideman (31 p.ti con 14/15 da due, 8 rimbalzi e 37 di valutazione) e la guardia Smith (25 p.ti con 4/6 da tre, 6 rimbalzi, 8 assist e 32 di valutazione). Le stratosferiche percentuali dal campo (25/41 da due, 61%; 13/23 da tre, 57%) e il 119 di valutazione di squadra contro Cantù, la dicono lunga sul momento di fiducia del roster di coach Lorenzo Pansa, che ha puntato sul gruppo di italiani che ha vinto la scorsa B e due americani di certa affidabilità e talento, con rotazioni lunghe, essenziali per mantenere intensità di gioco per 40’. L’obiettivo play-off appare alla portata ed al PalaShark si pregusta un match di alto livello. I singoli. Le redini della squadra sono affidate al play-guardia del 2001 Gianmarco Bertetti, ex Biella con tante responsabilità offensive. Il suo biglietto da visita è pressare fino allo sfinimento il portatore di palla avversario. Porta in dote anche tanti punti (quasi in doppia cifra di media) e si affida spesso al tiro dalla distanza che usa con prevalenza (34% da tre, su più di 4 tentativi per volta), poiché fatica nel traffico, data l’esile struttura fisica. Al contempo, fa giocare con dovizia la squadra (3.2 assist di media). Per lui 9.5 p.ti, 3.2 falli subiti ed il 92% dalla lunetta. Mani sopraffine. La guardia è il 26enne Deonta “Ike” Smith, prodotto di Georgia Southern, che ha disputato le ultime due stagioni in Finlandia. In attacco fattura più in 1c1, data la sua capacità di attaccare il ferro, ed un po’ meno col tiro da fuori, fondamentale che usa meno ma con efficacia. Viaggia con 15.5 p.ti (52% da due, 36% da tre), 3.5 falli subiti, 5.5 rimbalzi e 3.1 assist di media, segno che vede bene anche i compagni. Dispone di grande atletismo e fatica soltanto ai liberi, con il 56%. Altra guardia, Michele Peroni (1994) che è un esterno specialista del tiro dai 6.75, che usa con gran prevalenza, mentre di rado si butta dentro. Va a referto con 8.3 p.ti ed un ottimo 38% da tre, su più di 5 conclusioni per match, mentre la casella dei falli subiti (e tiri liberi) è spesso scarna, per via di attitudini perimetrali. Buon impatto anche nella propria metà campo e grande energia sul parquet. Nel pitturato c’è il 4/5 Tyler Wideman (1995), ex Butler in Ncaa, che ha giocato ottime stagioni in Croazia ed Israele, spesso in “doppia doppia” di media. Detiene un variegato repertorio di movimenti, sia in post basso che fronte a canestro, dove fa valere la sua mano educata e buona tecnica individuale. Più “quattro” che centro puro, è un giocatore di grande qualità, che è pericoloso anche dai 6.75, arma utile ad aprire il campo. Per il resto, 16.9 p.ti (57% da due, 30% da tre), 3.6 falli subiti, 6.8  e 2 assist ad uscita (“vede” bene il gioco). Di contro, qualche persa di troppo (3 di media). Talentuoso. Troviamo poi l’ala del 1995, ex Casale Monferrato, Leonardo Battistini che è un “tre” che può giocare “quattro” per via di una versatilità ed atletismo notevoli. Sta facendo l’americano aggiunto, con 13.1 p.ti e ben 7.8 rimbalzi per gara. Le percentuali dal campo sono poi notevoli (57% da due, 36% da tre). Non un giocatore da 1c1 ma al tiro fa valere le sue mani di seta e da “4” apre il campo e colpisce da fuori. In grande crescita. Poi troviamo un ex Trapani, l’ala Alessandro Amici (1991), giocatore estroso, di talento, sempre pronto a prendersi le proprie responsabilità quando occorre. Esterno completo ed atletico che, pur non essendo costante al tiro, non fa mai mancare il suo apporto offensivo. Falli subiti, rimbalzi ed assist se li porta da casa. Le percentuali dal campo non sono sempre altissime, poiché risentono dei tanti tentativi che forza. Arrivato in corsa, sta garantendo alla causa 7.5 p.ti, 2.5 falli subiti, 3.3 rimbalzi e ben 3.8 assist in 22’ di parquet. I tasti dolenti, 2.5 perse per gara, e le percentuali da due (38%), mentre sta tirando bene da fuori, soluzione che usa maggiormente (38% da tre). Ha saltato l’ultima gara. Dalla panchina il play del 1997 Filippo Rossi che è molto abile a buttarsi nel traffico (e subire fallo), dare una mano a rimbalzo e mettere in ritmo i compagni. Poca confidenza invece con l’arco dei 6.75 (22% da tre). A referto con 6.9 p.ti (59% da due), ben 4.7 falli subiti, 3 rimbalzi e 2.5 assist a match. Grande energia e struttura fisica ma mani non sempre affidabili (55% dalla lunetta). Poi c’è l’ala del 1999 Giacomo Leardini che, nei minuti di parquet (23’), mette a disposizione della squadra tutto il suo talento e la sua proverbiale energia, garantendo alla causa buoni numeri: 6.7 p.ti, 2 falli subiti e 3.4 rimbalzi di media. Prezioso anche dalla distanza (da 3 si “apre” non tantissimo ma con un eccellente 38%), e mani in generale educate (57% da due). Buona fisicità. Appena rientrata da un grave infortunio l’ala del 2003 Simone Rossi che, di fatto, ha esordito contro Cantù con una grande prova e 28’ di campo (5 p.ti, 6 falli subiti, 1/1 da tre, 4 rimbalzi, 5 recuperi, 5 assist e ben 17 di valutazione). Praticamente un nuovo acquisto, specialista difensivo, che assicura energia, recuperi, fisicità e qualità, con un apporto a tutto campo. Poco spazio nelle rotazioni invece per l’ala-centro del 2001 Kristofers Strautmanis ed ancora ai box per guai fisici la guardia-ala del 1996 Lorenzo D’Alessandro, esterno importante per gli equilibri di Vigevano che però, di fatto, non ha ancora esordito in stagione.