News dal Club

I NUMERI DI BOLOGNA

La Flats Service, guidata da coach Attilio Caja, ha due lunghi USA ed un quintetto di sicura affidabilità. Risultati, rispetto ai pronostici iniziali, oltre le aspettative, grazie ad un basketcontrollato, ai 24’’, con ritmi e punteggi bassi, ma di grande intensità difensiva, spesso con l’uso di difese tattiche. Gli avversari hanno spesso faticato a vedere il canestro, costretti a basse percentuali dal campo. Il controllo dei rimbalzi, poi, permette a Caja di praticare il suo credo tattico. L’utilizzo della panchina, non sempre a piene mani, è incrementato nel corso degli ultimi tempi, con l’aggiunta infine di un esterno di esperienza quale Giuri. I singoli. Pietro Aradori, Guardia-Ala (1988), non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato ai massimi livelli in A ed in Nazionale. Attaccante di razza, che si affida in prevalenza al tiro dalla distanza (nei PO 31% da tre su più di 5 tentativi di media), ma può avvicinarsi al canestro grazie al suo fisico strutturato, che lo aiuta a tirare giù diverse rimbalzi (per il ruolo). I suoi numeri nei PO: 9.7 p.ti, 2.3 rimbalzi e 2.2 assist di media. Quasi il 90% in lunetta (che mani!) ma non la frequenta tanto, per via di caratteristiche perimetrali. Mark Odgen (Ala-pivot, USA, 1994) ha girato tanto in Europa, sempre in doppia cifra. Atletismo, velocità, doppia dimensione anche se è prevalentemente un lungo fronte a canestro, che apre il campo, potendo colpire col tiro da fuori e mettendo palla a terra, in 1c1. Soprattutto contro avversari più lenti. Può andare in “doppia doppia”, nei PO viaggia con 15 p.ti (61% da due, 26% da tre su quasi 6conclusioni), 5 falli subiti e 7 rimbalzi. Abile nel subire fallo, non è solo un saltatore, come dimostrano le sue qualità di passatore. Deshawn Freeman (Pivot, USA, 1994) ha spesso fatto il vuoto in area, giocando anche le coppe europee, pur in campionati non di primissima fascia. Non tanti centimetri, ma senso della posizione, fisicità e grinta da piano di sopra. Punti e rimbalzi, una garanzia! Buon difensore, anche in aiuto sui piccoli. Anche lui avvezzo alla “doppia doppia”. Per lui POda: 13.8 p.ti, 3 falli subiti, 7.7 rimbalzi. Eccellente l’80% da due (segno di grande selezione dei tiri, spesso ad alta percentuale di realizzazione) mentre fatica dalla lunetta, con appena il 61%. Non ha raggio da tre e tende a perdere qualche palla di troppo (quasi 2). Gestione dei falli a rischio. Solido. In quintetto c’è anche la guardia-ala Riccardo Bolpin (1997), che può giocare i tre ruoli sul perimetro. Ex Pistoia, Latina, Forlì e Chiusi, forza poco, dimostrando una “pulizia” di gioco di rilievo, con un tiro dalla distanza a fasi alterne (24% dall’arco, su 3 tentativi a match). Per il resto, 6.7 p.ti (69% da due), 2.7 falli subiti, 2.2 rimbalzi e 2.7 assist a match, segno che cerca spesso i compagni, e con profitto. Frequenta il giusto la lunetta, poiché è un giocatore prevalentemente perimetrale. Giocatore di sistema! Non sempre assistito dalle percentuali. Vero incubo dei marcatori avversari, spesso tenuti ai minimi storici. In cabina di regia troviamo Matteo Fantinelli (1993), le cui innate doti da leader gli permettono di orchestrare il gioco con autorità, facendosi apprezzare per le capacità di grande passatore, nonché di ottimo rimbalzista. Non è un giocatore che ha tanti punti nelle mani, poiché ama prendersi tiri ad alta percentuale e, soprattutto, giocare per i compagni. In questa fase viaggia con 9.5 p.ti, 3.5 falli subiti, 5.3 rimbalzi e ben 6.5 assist per gara, specialità dove è un maestro. Eccellente il 63% da due, mentre è ondivago da tre, con il 27%, specialità che usa però poco poiché non è certo un tiratore naturale. Bravo ad isolarsi in post basso contro pariruolo più piccoli, data la sua notevole struttura fisica. Essenziale. Alessandro Panni (Play-guardia, Italia, 1991)entra dalla panchina per cambiare ritmo e dare un po’ di imprevedibilità in attacco, sfruttando anche il suo pregevole tiro dai 6.75 (38% da tre su quasi 4 tentativi di media). La soluzione che usa prevalentemente, poiché nel medio raggio e nel traffico si butta poco. I suoi numeri PO: 5.2 p.ti, in oltre 13’ di parquet. Argento vivo. Non sempre grande senso tattico.Dall’Orologio è cresciuto tanto la guardia, ex Orlandina, Alberto Conti (1998) che dal perimetro sfrutta le sue doti balistiche. Il suo biglietto da visita è proprio il tiro da tre, che usa di più, con ottimi dividendi nell’Orologio (47% dai 6.75), un po’ in calo nei PO (13%). Specialista, non è solito invece attaccare il ferro, se non in back door. Pericoloso in uscita dai blocchi. Viaggia con 3.7 p.ti ed il 46% da due. Buone mani. In roster anche l’ex Trapani Celis Taflaj, “tre-quattro” con polpastrelli di seta, che usa per colpire fronte a canestro (anche dal midrange). Non un gran lottatore, di rado lo si vede nel traffico. Perimetrale. Per lui nell’Orologio 5.7 p.ti (53% da due) e 2 rimbalzi in quasi 10’ di campo. Nazionale Albanese, può andare in striscia da tre, specialità della casa.Sparito dai radar nei PO. Tra le rotazioni anche la guardia/ala del 1988 Luigi Sergio, ex Scafati e Cantù, gran tiratore da tre, il suo biglietto da visita. Può dare una mano a rimbalzo, mentre lo si vede raramente in uno contro uno e, così, in lunetta. Perimetrale. I suoi numeri: 12’ di parquet, 3 p.ti ed un insolito 19% dai 6.75, soluzione prevalente tra le sue opzioni(con 3 tentativi per gara). Garanzia ma ormai poco atletismo. Spazio (14) per il centro del 1999, ex Tortona e Biella, Alessandro Morgillo che fa valere in area colorata le sue lunghe leve, con buona intimidazione. I movimenti da lungo old style si traducono in buone percentuali da sotto (67% da due), e sta crescendo anche a rimbalzo (5.3 a match), così come nel contributo offensivo (2.7 p.ti a referto). Non ha raggio dalla distanza. Allo scadere del mercato, è arrivato il play-guardia Marco Giuri (1988), da Treviglio ed ex Udine. Tanti anni di A da specialista, ha un po’ perso la doppia cifra anche se in singola gara può fare bene. La specialità della casa è l’arco dei 6.75 (che usa in prevalenza), ma si fa apprezzare anche per la sua capacità di distribuire assist. Tira invece poco dalla media e, rispetto al passato, si butta meno nel traffico. Esperienza e gestione. Nei PO non ha inciso come sperato (2.5 p.ti, 14’ di utilizzo, 25% da tre, 1.7 rimbalzi, 2.3 assist).

Salvatore Barraco