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I NUMERI DI CIVIDALE

La formazione dell’esperto coach Stefano Pillastrini, ex Treviso tra le tante, ha un quintetto solido e di talento, con due stranieri tra gli esterni a garantire pericolosità offensiva, anche a giochi rotti, e lunghi atipici ad aprire il campo. Basket di grande intensità e corsa, votato alla transizione ed a costruire tiri dopo i primi secondi dei 24’’. L’obiettivo, ampiamente alla portata, è raggiungere la salvezza, e le giornate fin qui disputate lo hanno rimarcato, soprattutto dopo alcuni aggiustamenti in corsa. Il fattore campo, caldo e entusiasta, è un’arma in più della Gesteco. Ecco i singoli. Il go to guy è la guardia argentina del 1994 Lucio Redivo da Bahia Blanca. Per lui due stagioni in ACB in doppia cifra, Eurocup e la Nazionale, con l’argento al collo dei mondiali in Cina! Devastante in diverse fasi del gioco, “ventello” assicurato, falli subiti e capacità di smistare assist. Specialità della casa il tiro da tre (mostruoso anche dalla lunetta). Non è certo un timido, prendendosi tante responsabilità (quasi 14 tentativi di media dal campo). Categoria superiore! I suoi numeri: 18.1 p.ti, 4.3 falli subiti, 3.6 rimbalzi, 4.5 assist. Le sue percentuali: 51% da due, 37% da tre (su oltre 7 tentativi di media), 90% ai liberi. Nel perimetro altrettanto pericolosa è l’altra guardia, arrivata da poco, l’americano Doron Lamb (1991) da Kentucky e già in Italia Pesaro, Scafati e Brindisi al piano di sopra, dove ha tenuto medie in doppia cifra. Esterno con struttura per giocare anche da “tre” e dalle buone mani (63% da due, 44% da tre, soluzione che usa tanto). Di grande aiuto a rimbalzo, non ama più di tanto attaccare il ferro, risultando più perimetrale. Nelle prime due uscite 11 p.ti e 4.5 rimbalzi a match. Numeri destinati a crescere con il pieno inserimento nei giochi dello staff tecnico. Il play è il 1999 Eugenio Rota, da tanti anni a Cividale. È un giocatore di sistema che, oltre ad avere punti nelle mani, riesce a mettere in ritmo il talento dei compagni di squadra. Il tiro da tre è la specialità che usa di più ma è un giocatore completo, che assicura anche difesa sulla palla ed energia sul parquet. Le sue cifre: 8.2 p.ti, 2.7 falli subiti, 3.1 rimbalzi (tanta roba visti i pochi centimetri), 3.5 assist. Al momento 31% da tre (su oltre cinque tentativi a match). Ben 27’ per l’ala-pivot del 2000 Gabriele Miani che garantisce quella fisicità e grinta che da sempre rappresentano il suo biglietto da visita. Ma al contempo tanta qualità, in virtù di buona tecnica e mani educate. I numeri ne danno ampia testimonianza, con 12 p.ti (52% da due), 3 falli subiti, 5.8  rimbalzi. Doppia dimensione, poiché può colpire anche da fuori, aprendo il campo, e con buone fortune (39% da tre finora). Energia! Poi troviamo un altro atipico, l’ala/centro del 1994 Giacomo Dell’Agnello, che prima è stato dominante in B ma, dopo, non ha avvertito affatto il salto di categoria, replicando il rendimento in A2. Determinazione da vendere e numeri importanti, in doppia cifra: 10.3 p.ti (54% da due), 3.7 falli subiti, 5.5 rimbalzi e 2.5 assist di media, segno che vede bene il gioco e, spesso, è un regista aggiunto.  Da tre finora molto bene, con il 38% in stagione, specialità di cui non abusa ma che può mettere in difficoltà le difese avversarie. Personalità ma qualche problema ai liberi, con appena il 59%. Bravo ad attaccare lunghi meno dinamici e subire fallo. Rotazioni importanti (oltre 17’ di parquet) anche per il centro di 212 cm del 1998 Matteo Berti, ex Montegranaro e Cento, che fa sentire la sua presenza nel pitturato, intimidendo con le sue lunghe leve (buon stoppatore). Per il resto 4.4 p.ti (49% da due) e 3.7 rimbalzi per gara. Può andare in difficoltà sul pick and roll difensivo. Non ha raggio dai 6.75. Poi la guardia, ex Orzinuovi e Mantova, Martino Mastellari (1996) che tira prevalentemente da tre, con un pregevole 36% su 4 tentativi a match. A referto con 5.7 p.ti e 2.4 rimbalzi per gara. Perimetrale. Specialista, di rado attacca il ferro (casella dei falli subiti e tiri liberi spesso vuota). Nel pitturato altro arrivo in corsa, quello di Luca Campani (1990), pivot esperto con tanta A alle spalle. Lungo moderno con dimensione interna e perimetrale, in virtù di buona mano anche dalla distanza, oltre che dai 4/5 metri. Pericoloso sul pick and roll, data la sua mobilità rispetto agli avversari di turno. Poche giornate per lui con Cividale, non ha ancora inciso. Appena 8’ di utilizzo, con 2 p.ti e l’80% da due, ma la tecnica non è in discussione. A rimbalzo non sempre “cattivo”. Nelle rotazioni, con 10’ di campo, sia la guardia del 2005 Leonardo Marangon (3.3 p.ti e 1.7 rimbalzi), di buona struttura fisica, sia il play del 2003 Nicolò Isotta (2.7 p.ti col 35% da tre), con tanti centimetri per il ruolo.

Salvatore Barraco