L’Urania è una squadra collaudata, esperta, che al gruppo che nelle scorse stagioni ha disputato eccellenti campionati, ha aggiunto ulteriore talento. Al timone sempre l’ottimo coach Davide Villa il cui sistema di gioco recita transizione, punteggi alti e massiccio uso del tiro dalla distanza, grazie ad una batteria di esterni dalle notevoli doti balistiche. L’obiettivo non può che essere quello di puntare ai play-off, magari da posizione privilegiata, e l’attuale pregevole posizione in classifica ne dà piena conferma. Ecco i singoli. La stella è la guardia 28enne U.S.A. Giddy Potts, da cui andare nei momenti caldi del match. Grande stazza e notevole fisicità per il ruolo, che in attacco può realizzare in tanti modi, ma in particolare colpendo col suo micidiale tiro dalla distanza, che usa con prevalenza. Il canestro ha dimostrato negli anni di “vederlo”, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Può dare una mano inoltre a rimbalzo e, cosa importante, portare palla. Per lui, 17.3 p.ti con un eccellente 40% da 3 (su ben 8 tentativi di media). Non certo un timido, con tante conclusioni a match dal campo. Aggiunge 4.3 rimbalzi e 2.7 assist per gara. Sul perimetro c’è anche il play-guardia, scuola Fortitudo Bologna, Matteo Montano (1992) che dal campo conclude efficacemente dalla distanza, il suo biglietto da visita che usa con grande costanza (48% dai 6.75 su quasi 5 conclusioni di media). Ma sa fare tanto altro, buttarsi dentro, nonché costruire per i compagni. Doppia cifra assicurata, e grande precisione dalla lunetta. Può andare in striscia nel corso del match! A referto con 13.1 p.ti, 3.5 falli subiti, 2.6 rimbalzi e 1.6 assist. Poi troviamo il play-guardia, ex Udine, Andrea Amato (1994) che mette a disposizione della squadra il suo micidiale tiro da tre e rifornisce i compagni con i suoi assist al bacio, la specialità della casa. La doppia cifra se la porta da casa. Da tre ci prova tanto, ben 7 tentativi per volta, soluzione che usa maggiormente (anche se al momento viaggia con il 25% da fuori). Le sue cifre: 12.2 p.ti, 3.8 falli subiti, 2.3 rimbalzi e ben 6.5 assist ad uscita. Talentuoso. Nel ruolo di quattro/cinque c’è il lungo atipico Aristide Landi (1994), a cui il talento e la mano educata non mancano di certo, in particolar modo da tre, specialità che usa con prevalenza (oltre 4 conclusioni a match). Sulla dolcezza dei polpastrelli non vi sono davvero dubbi, così come sulla sua capacità di “aprire” il campo. Può essere decisivo nei finali in volata. Dalla lunetta è una sentenza (90% finora). I suoi numeri: 10.1 p.ti (39% da tre), 4.1 falli subiti, 4.8 rimbalzi, 1.6 assist per gara. Buon momento per lui. Nel pitturato c’è il 4-5 del 1990 Giorgio Piunti che è un elemento di equilibrio per il sistema di Villa ed è alla sesta stagione a Milano. Ha esperienza e leadership emotiva, tecnicamente è un giocatore versatile (può ricoprire i due ruoli “sotto”) che si porta da casa un buon tiro da fuori (36% da tre). Ottimo atleta, dalla spiccata rapidità, che fa dell’aggressività in difesa il suo biglietto da visita. Ottime percentuali da due per lui (70%). Combattente! Che stagione per lui (13.8 p.ti, 4.4 falli subiti e 7.8 rimbalzi a match). “Vede” bene il gioco, con 2.2 assist per volta. Intensità ed energia … ed una qualità che cresce di stagione in stagione. Solido! Sempre in area colorata non ha ancora esordito in campionato, per dei guai fisici, il centro Gerald Beverly (1993), esplosivo ed atletico lungo U.S.A. che ha giocato le ultime stagioni in Giappone ed alle spalle ha una convincente stagione con Udine nel 2019/2020 (13+7.5). Gran rimbalzista ed ottimo difensore, è un giocatore duttile, abile nel procurarsi falli poiché attacca il canestro con energia. Buon stoppatore ed intimidatore, dalle sue parti bisogna alzare la parabola di tiro. Poco raggio da tre, anche se fronte a canestro, dalla media, può far male, con preziosa doppia dimensione. Tanto utilizzo (28’ di media) e ottimo rendimento (9.6 p.ti e 5.4 rimbalzi) per la talentuosa ala del 1996 Ion Lupusor, ex Scafati e Treviglio. Atleta di spessore con ormai diverse esperienze in questa lega. Preziosa la sua atipicità e doppia dimensione, può giocare infatti da 4/5 che apre il campo ma ha anche gioco sotto, migliorato nella capacità di attaccare il ferro e subire fallo. Mani educate, anche da tre, soluzione che usa più del tiro da sotto. Preciso in lunetta. Viaggia con 3.1 falli subiti, 60% da due ed il 29% da tre. La guardia, ex Verona e Cantù, Giovanni Severini (1993) usa quasi esclusivamente il suo mortifero tiro da tre (sublime il 49% dai 6.75). Di contro, di rado si butta dentro e così la casella dei falli subiti è spesso vacante. Può però far male con l’arresto e tiro dalla media. Perimetrale! Specialista. Per lui 7.5 p.ti e 3.5 rimbalzi di media. Il play-guardia del 1990 Davide Bonacini non usa molto i 6.75, e sta faticando anche dalla media (33%), “range” dal quale preferisce colpire, soprattutto in arresto e tiro. Giocatore completo ed energico che finora non ha avuto però particolare impatto. Non sempre premiato dalle percentuali dal campo, garantisce invece ottima pressione sulla palla. Al momento 2.3 p.ti di media. Infine la giovane ala mancina Matteo Cavallero (2003), che incide poco nelle rotazioni.