La Luiss è una neopromossa targata Andrea Paccariè che, al timone degli universitari anche in questa stagione di A2, sta imprimendo al gruppo tutta la sua esperienza. Il nucleo storico della promozione è stato in gran parte confermato, con qualche innesto mirato e d’esperienza, costruendo un roster “leggero”, votato alla transizione, ai punteggi alti, al ritmo, con diversi atleti pronti a sfruttare la loro atipicità. Con l’arrivo in corsa di Sabin l’aggiunta di un giocatore che anche a giochi rotti può trovare il canestro, il classico go to guy. Roma si affida ad un basket che non può che prendere linfa dall’aggressività difensiva, dall’intensità di gioco e dal correre il campo per creare vantaggi nei primi secondi dell’azione. Ecco i singoli. Il playmaker è Marco Pasqualin (1997), regista tascabile che coniuga bene la capacità di mettersi in proprio con quella di costruttore di gioco, risultando decisivo per mettere in ritmo i compagni. Pericoloso dalla distanza, soluzione che usa in prevalenza. Giocatore di energia, bravo a subire fallo. Le sue cifre: 9.9 p.ti, 4.9 falli subiti, 2.9 rimbalzi, ben 4.1 assist per gara. Le percentuali dal campo, 45% da due e 28% da tre (su quasi 5 tentativi per uscita). Va spesso in lunetta (85% finora) ed è un ottimo difensore, con diversi recuperi. La guardia statunitense Ty Sabin (1994) è arrivato in corsa ed ha cambiato la squadra. Si era, non a caso, distinto a San Severo come miglior marcatore della Lega. Talentuoso realizzatore ed, in particolare, sopraffino tiratore dalla distanza (in carriera sempre sopra il 40%!), sta viaggiando con numeri da MVP: 22.1 p.ti, 5 falli subiti, 5.6 rimbalzi e 4.3 assist per gara, segno che vede bene anche i compagni e che, oltre al fiuto per il canestro, c’è tanto altro. Mani celestiali, con il 38% da tre (su quasi 10 tentativi per gara), soluzione che usa con prevalenza, e l’89% ai liberi. Non certo un timido, con oltre 17 conclusioni di media dal campo. Capace di trovare un tiro anche fuori equilibrio. Letale! Sul perimetro troviamo anche l’ex Reggio Calabria e Cento Matteo Fallucca (1993) che mette al servizio della causa energia e, soprattutto, tiro dalla distanza. La specialità della casa sono infatti i 6.75 e, di fatto, raramente mette piede dentro l’arco. Per lui 31% da tre, su quasi 6 conclusioni a match. Aggiunge 7.4 p.ti e 2.1 rimbalzi di media. Se si infiamma, può andare in striscia. Perimetrale. In quintetto anche l’atletica ala del 1995 Valerio Cucci, prodotto della Stella Azzurra Roma ed ex Tortona, Latina e Fortitudo Bologna. Sta fornendo un solidissimo contributo nei paraggi del canestro. Energia, grinta ed eccellenti doti fisiche il suo biglietto da visita, con innata capacità di subire fallo. È un “quattro” ma non si tira indietro a giocare da centro, facendo a botte con avversari più prestanti e, punendoli, dall’altro lato, con il suo maggiore dinamismo. Prezioso, con 14.5 p.ti (53% da 2), 6 falli subiti, 6.2 rimbalzi. L’eccellente 40% da tre gli dona poi una doppia dimensione difficile da arginare per le difese avversarie! Stagione da americano! Sotto canestro troviamo il nazionale lettone Anrijs Miska (2000), due volte vincitore del campionato di casa con il VEF Riga con cui ha anche disputato le coppe. Buona attitudine a rimbalzo. Lungo con ottima tecnica individuale, con caratteristiche sia spalle a canestro che fronte dal mid range (eccellenti percentuali per lui, 70% da due). Ha anche raggio dalla distanza, pur aprendosi dai 6.75 con parsimonia (37% da tre in stagione). I suoi numeri: 14.5 p.ti e 6 rimbalzi di media. Tecnica si ma poca capacità di attaccare con forza il ferro. Solido. Dalla panchina: il “piccolo” play del 2001 Domenico D’Argenzio che, in 11’ di utilizzo medio, scrive a referto 4.6 p.ti (50% da due, 34% da tre), 1.5 falli subiti e 1.1 assist di media. Qualche problema ai liberi, con l’attuale 42%; l’ala del 1996 Marco Legnini che ha buona struttura fisica anche se non ama molto il traffico, prediligendo concludere dai 6.75 (33% su quasi 3 tentativi a match). Per il resto, 9’ di parquet con 3 p.ti di media. Perimetrale; la guardia/ala del 1999 Matija Jovovic che, in 15’, garantisce 4.4 p.ti e 2.5 rimbalzi per gara. Non tira tanto dal campo ma ha di certo mani educate, come dimostrano le percentuali (53% da due, 35% da tre); spazio anche per il play/guardia del 2000 Riccardo Murri, coinvolto appieno nelle rotazioni (16’ con 4.8 p.ti e 2.7 rimbalzi). Ottime le sue medie dai 6.75 (38% da tre). Buone mani ma non sempre incline al traffico. Energia; altro esterno, il playmaker del 1997 Francesco Villa che, in 11’ di impiego, scrive 3.1 p.ti ed il 30% da tre, soluzione che usa in prevalenza. Perimetrale ma non ama più di tanto l’uno contro uno; nelle rotazioni anche il 4 del 2004, ex Stella Azzurra Roma, Riccardo Salvioni che è un lungo atletico che può far bene in area (9’ con 1.8 p.ti e 2.5 rimbalzi). Migliorabile da sotto (39% da due). Doppia dimensione, poiché può aprirsi per colpire da tre (40%), da dove comunque tira poco.
Salvatore Barraco