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I NUMERI DI TORINO

La Reale Mutua ha un gruppo solido, profondo, in sostanza due quintetti con tanto talento e struttura fisica, che garantiscono rotazioni importanti. Coach Franco Ciani è un maestro e la sua squadra funziona come un orologio (5 giocatori in doppia cifra di media), con l’obiettivo a lungo termine di inserirsi nella lotta per il grande salto, cercando di arrivare ai play-off da posizione privilegiata. Ecco i singoli. L’esterno U.S.A. è Keondre Kennedy, guardia ala del 2000, rookie da UNC Greensboro. Grande atletismo e struttura fisica che gli permette di essere un fattore anche nel traffico, nonché ottima capacità di vedere i compagni e metterli in ritmo (2.9 assist di media). Può mettersi in proprio, soprattutto con le sue doti balistiche (36% da tre su quasi 4 tentativi a match). Per il resto 13.8 p.ti (con un ottimo 57% da due), 2.6 falli subiti e 4.2 rimbalzi per gara. Le alte percentuali dal campo riflettono la sua ottima selezione dei tiri. Non un mangia palloni. Giocatore di sistema. Molto bene anche ai liberi, con il 90%, di contro qualche persa di troppo, con 2.5 ad uscita. Sul perimetro c’è anche la guardia Simone Pepe (1993), ex Agrigento, Treviglio ed Eurobasket Roma, che il canestro ha dimostrato negli anni di “vederlo”, confermandosi buon realizzatore, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Il tiro dalla distanza è la specialità della casa! 36% dai 6.75 su quasi 6 tentativi ad incontro. Buona mano inoltre a rimbalzo (3.5 per partita) nonché nei rifornimenti ai compagni (quasi 2 assist). Per lui anche diversi falli subiti a match (3.6), a dimostrazione che non è certo soltanto un tiratore. Discontinuo (anche all’interno della stessa gara) ma la doppia cifra è nel bagaglio, e finora ha fatto bene, con 13.1 p.ti (58% da due) a referto. Tanti gli anni di A (Reggio Emilia, Cremona e Varese) per l’ala piccola, ex Biella, Niccolò De Vico (1994), che ha grande struttura fisica per il ruolo che non sempre sfrutta poiché è prevalentemente un giocatore tecnico, che tende ad affidarsi ai suoi polpastrelli di seta. Le sue cifre: 11.6 p.ti, 3.1 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 1.6 assist di media (ottima tecnica di passaggio). Tira da due con il 49%, ma il suo biglietto da visita è il tiro dai 6.75, che usa con sapienza (41% su 4 tentativi ad allacciata di scarpe). Può portare “sotto” gli esterni avversari. Preciso ai liberi, con l’87%, pur andando poco in lunetta poiché il traffico non è il suo marchio di fabbrica. Il “quattro” del 1996 Donte Thomas di esperienze in Europa (anche nelle coppe) ne ha fatte tante, tra Finlandia, Olanda e Cantù al piano di sopra. Notevoli mezzi atletici e grande duttilità, potendo colpire sia in area (ottimo il 63% da due) sia dalla distanza (31% da tre), con una doppia dimensione difficile da leggere per le difese. Garantisce 14.7 p.ti, 3.4 falli subiti, 6.7 rimbalzi ad uscita. Buona selezione dei tiri e tecnica di passaggio. Poi troviamo il centro del 1985 Marco Cusin che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato più di un decennio in A e vestito anche la maglia della Nazionale. Finora ha inciso a referto con 18’ di parquet, 6.5 p.ti (un eccellente 63% da due, in virtù di tecnica da manuale in post basso) e 5.2 rimbalzi di media. Buone mani, capacità di attaccare in post basso e di smazzare assist sui raddoppi (o dal post alto), con 2 a match. Di contro, lento sul pick and roll difensivo e contro lunghi dinamici. Solido. Tanti minuti (24’ di parquet) per il “quattro/cinque” del 1999 Federico Poser, settore giovanile Universo Treviso ed NCAA con Elon University. Tanta tecnica in post basso e fronte a canestro, come testimoniano le percentuali (66% da due), e la capacità di “vedere” i compagni. I suoi numeri: 13.3 p.ti, 3.5 falli subiti, 6.8 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Capisce il gioco e può far male dal pick and roll. Grande impatto per lui (in doppia cifra), nonostante qualche persa di troppo (2 a match) e le difficoltà ai liberi (63% al momento). Non ha raggio dai 6.75. Prezioso poi il playmaker Matteo Schina (2001), ex Udine e Ebk. Roma. Bravo a ritagliarsi tanto spazio, sfruttandolo a dovere. Per lui 20’ di parquet e tanto fosforo: 7.1 p.ti (51% da due), 3.3 falli subiti, 3.9 assist. Non certo un realizzatore naturale ma sta crescendo anche da tre (34% dai 6.75), nonostante gestione del gioco, transizione e pressione sul portatore di palla avversario rimangano il suo biglietto da visita. Abile nelle palle recuperate e più intraprendente del passato in 1c1. In crescita. Pur frenato da diversi guai fisici, la mente della squadra è Luca Vencato (1995), playmaker d’ordine che garantisce grandi dividendi nei 26’ d’impiego. Tiratore e realizzatore non certo sopraffino (8.6 p.ti con il 41% da due ed il 33% da tre), ma utilissimo in tanti altri aspetti del gioco, grazie ad atletismo ed indubbia capacità di trovare i compagni per un buon tiro: 3.1 falli subiti, 5.1 rimbalzi, ben 5.6 assist. Di contro, 2.1 perse di media e, come detto, poca pericolosità da tre (ed in lunetta con appena il 56%). In roster anche l’ex Casale Monferrato, l’ala del 2001 Matteo Ghirlanda che è un giocatore di energia che può dare tanto in difesa, con grande capacità di correre in transizione ed intensità di gioco in entrambi i lati del campo. Sta faticando a ritagliarsi un ruolo importante (14’ di parquet, 2.7 p.ti e 2.2 rimbalzi di media). Chiude le rotazioni l’ala del 2004 Gianluca Fea.