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I NUMERI DI TORINO

La Reale Mutua ha un gruppo solido, profondo, in sostanza due quintetti con tanto talento e struttura fisica, che garantiscono rotazioni importanti. Coach Franco Ciani è un maestro ed ha sin da subito trovato gli equilibri giusti (6 giocatori in doppia cifra di media), con l’obiettivo a lungo termine di lottare per il grande salto, cercando di arrivare ai play-off da posizione privilegiata. Ecco i singoli. L’esterno U.S.A. è Keondre Kennedy, guardia ala del 2000, rookie in uscita da UNC Greensboro (anno da senior con 13.7 p.ti, 6.2 rimbalzi ed il 40% da tre). Grande atletismo e struttura fisica che gli permette di essere un fattore anche nel traffico, nonché ottima capacità di vedere i compagni e metterli in ritmo (3.6 assist di media). Può mettersi in proprio, soprattutto con le sue doti balistiche (46% da tre su più di 3 tentativi a match). Per il resto 14.9 p.ti (63% da due), 2.9 falli subiti e 3.5 rimbalzi per gara. Le alte percentuali dal campo riflettono la sua ottima selezione dei tiri. Non un mangia palloni. Giocatore di sistema. Sul perimetro c’è anche la guardia Simone Pepe (1993), ex Agrigento, Treviglio ed Eurobasket Roma, che il canestro ha dimostrato negli anni di “vederlo”, confermandosi buon realizzatore, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Il tiro dalla distanza è la specialità della casa! 34% dai 6.75 su 5 tentativi ad incontro. Buona mano inoltre a rimbalzo (3.3 per partita) nonché nei rifornimenti ai compagni (2.4 assist). Per lui anche diversi falli subiti a match (3), a dimostrazione che non è certo soltanto un tiratore. Discontinuo (anche all’interno della stessa gara) ma la doppia cifra è nel bagaglio, e finora ha fatto bene, con 12.3 p.ti (73% da due) a referto. Oltre il 90% dalla lunetta. Tanti gli anni di A (Reggio Emilia, Cremona e Varese) per l’ala piccola, ex Biella, Niccolò De Vico (1994), che ha grande struttura fisica per il ruolo che non sempre sfrutta poiché è prevalentemente un giocatore tecnico, che tende ad affidarsi ai suoi polpastrelli di seta. Sta ripagando la fiducia in lui riposta con grandi prestazioni: 11 p.ti, 2.1 falli subiti, 3 rimbalzi ed ottima tecnica di passaggio. Tira da due con un buon 55%, ma il suo biglietto da visita è il tiro dai 6.75, che usa con sapienza (50% su oltre 3 tentativi ad allacciata di scarpe). Può portare “sotto” gli esterni avversari. Preciso ai liberi, con il 94%, pur andando poco in lunetta poiché il traffico non è il suo marchio di fabbrica. Il “quattro” del 1996 Donte Thomas di esperienze in Europa (anche nelle coppe) ne ha fatte tante, tra Finlandia, Olanda e Cantù al piano di sopra (7+4.5). Notevoli mezzi atletici e grande duttilità, potendo colpire sia in area (eccellente il 69% da due) sia dalla distanza (41% da tre), con una doppia dimensione difficile da leggere per le difese. Garantisce 14.5 p.ti, 2.9 falli subiti, 6 rimbalzi ad uscita. Di contro, pochi viaggi in lunetta per lui. Buona selezione dei tiri. Poi troviamo il centro del 1985 Marco Cusin che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato più di un decennio al piano di sopra e vestito anche la maglia della Nazionale nelle competizioni più importanti. Finora ha inciso a referto con 18’ di parquet, 7.8 p.ti (un eccellente 72% da due, in virtù di tecnica da manuale in post basso) e 5.5 rimbalzi di media. Buone mani, capacità di attaccare in post basso e di smazzare assist sui raddoppi (o dal post alto), con 2.5 a match. Di contro, lento sul pick and roll difensivo e contro lunghi dinamici. Solido. Tanti minuti (23’ di parquet) per il “quattro/cinque” del 1999 Federico Poser, settore giovanile Universo Treviso ed NCAA con Elon University. Tanta tecnica in post basso e fronte a canestro, come testimoniano le percentuali (67% da due), e la capacità di “vedere” i compagni. I suoi numeri: 14.2 p.ti, 3.8 falli subiti, 5.7 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Capisce il gioco e può far male dal pick and roll. Grande impatto per lui (in doppia cifra), nonostante qualche persa di troppo (2.2 a match) e le difficoltà ai liberi (63% al momento). Non ha raggio dai 6.75. Ha saltato le ultime gare per un guaio muscolare. Prezioso poi il playmaker Matteo Schina (2001), ex Udine e Ebk. Roma. Bravo a ritagliarsi tanto spazio, sfruttandolo a dovere. Per lui 16’ di parquet e tanto fosforo: 6.4 p.ti (67% da due), 3 falli subiti, 2.8 assist. Non certo un realizzatore (anche se sta tirando bene in stagione, con il 43% da tre), poiché gestione del gioco, transizione e pressione sul portatore di palla avversario sono il suo biglietto da visita. Abile nelle palle recuperate e più intraprendente del passato in 1c1. La mente della squadra è Luca Vencato (1995), playmaker d’ordine che garantisce grandi dividendi nei 26’ d’impiego. Tiri e realizzazioni non sono il suo primo pensiero (10.5 p.ti con il 50% da due ed il 32% da tre), poiché utilissimo in tanti altri aspetti del gioco, grazie ad atletismo ed indubbia capacità di trovare i compagni per un buon tiro: 3.5 falli subiti, 4.5 rimbalzi, ben 6.8 assist. Di contro, qualche persa e, come detto, poca pericolosità da tre (ed in lunetta con appena il 57%). In roster anche l’ex Casale Monferrato, l’ala del 2001 Matteo Ghirlanda che è un giocatore di energia che può dare tanto in difesa, con grande capacità di correre in transizione ed intensità di gioco in entrambi i lati del campo. Sta faticando a ritagliarsi un ruolo importante (14’ di parquet, 1 p.to e 1.8 rimbalzi di media). Chiude le rotazioni l’ala del 2004 Gianluca Fea.

Salvatore Barraco