L’Urania è una squadra collaudata, esperta, che al gruppo che nelle scorse stagioni ha disputato eccellenti campionati, ha aggiunto ulteriore talento. Al timone sempre l’ottimo coach Davide Villa che sta cercando di infondere gli equilibri propri del suo sistema, fatto di transizione, punteggi alti e massiccio uso del tiro dalla distanza, grazie ad una batteria di esterni dalle notevoli doti balistiche. Alla “prima”, esaltante vittoria dopo un overtime sul campo di Treviglio, seguita dalla recente sconfitta casalinga contro Agrigento. L’obiettivo, in generale, non può che essere comunque quello di puntare ai play-off, magari da posizione privilegiata. Ecco i singoli. La stella è l’ex Ravenna, Treviglio e Mantova, la guardia 28enne U.S.A. Giddy Potts, da cui andare nei momenti caldi del match. Grande stazza e notevole fisicità per il ruolo, che in attacco può realizzare in tanti modi, ma in particolare colpendo col suo micidiale tiro dalla distanza, che usa con prevalenza. Il canestro ha dimostrato negli anni di “vederlo”, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Può dare una mano inoltre a rimbalzo e, cosa importante, portare palla. Per lui, nelle prime due uscite, 22 p.ti con il 32% da 3 (su ben 11 tentativi di media). Non certo un timido, con quasi 18 conclusioni a match dal campo. Sul perimetro c’è anche il play-guardia, scuola Fortitudo Bologna, Matteo Montano (1992) che dal campo conclude efficacemente dalla distanza, il suo biglietto da visita che usa con grande costanza (43% dai 6.75 su quasi 4 conclusioni di media). Ma sa fare tanto altro, buttarsi dentro, nonché costruire per i compagni. Doppia cifra assicurata, e grande precisione dalla lunetta. Può andare in striscia nel corso del match! Un po’ sotto media in questo inizio di stagione. Poi troviamo il play-guardia, ex Udine, Andrea Amato (1994) che mette a disposizione della squadra il suo micidiale tiro da tre e rifornisce i compagni con i suoi assist al bacio, la specialità della casa. La doppia cifra se la porta da casa, non di rado ha firmato il “trentello” ed oltre (41 contro Agrigento la scorsa stagione). Da tre ci prova tanto, ben 8 tentativi per volta, soluzione che usa maggiormente. Perimetrale, poco incline a buttarsi dentro. Talentuoso. Nel ruolo di quattro/cinque c’è l’arrivo di settembre, il lungo atipico (tatticamente più un’ala che un centro) Aristide Landi (1994), ex Virtus Roma, Forlì, Torino e Rimini, a cui il talento e la mano educata non mancano di certo, in particolar modo da tre, specialità che usa con prevalenza (oltre 5 conclusioni a match). Sulla dolcezza dei polpastrelli non vi sono davvero dubbi, così come sulla sua capacità di “aprire” il campo. Può essere decisivo nei finali in volata. Poco incline alla lotta ed al traffico. Dalla lunetta è una sentenza. Nel pitturato c’è il 4-5 del 1990 Giorgio Piunti che è un elemento di equilibrio per il sistema di Villa ed è alla sesta stagione a Milano, spesso sesto uomo di lusso di cui non si può fare a meno nei finali di gara. Ha esperienza e leadership emotiva, tecnicamente è un giocatore versatile (può ricoprire i due ruoli “sotto”) che si porta da casa un buon tiro da fuori. Ottimo atleta, dalla spiccata rapidità, che fa dell’aggressività in difesa il suo biglietto da visita. Buone percentuali da due per lui. Combattente! Che inizio per lui, quasi in “doppia doppia” di media (13.5 p.ti e 8.5 rimbalzi a match). “Vede” bene il gioco. Intensità ed energia. Solido! Sempre in area colorata non ha ancora esordito in campionato, per dei guai fisici, il centro Gerald Beverly (1993), esplosivo ed atletico lungo U.S.A. che ha giocato le ultime stagioni in Giappone ed alle spalle ha una convincente stagione con Udine nel 2019/2020 (13+7.5). Gran rimbalzista ed ottimo difensore, è un giocatore duttile, abile nel procurarsi falli poiché attacca il canestro con energia. Buon stoppatore ed intimidatore, dalle sue parti bisogna alzare la parabola di tiro. Poco raggio da tre, anche se fronte a canestro, dalla media, può far male, con preziosa doppia dimensione. Tanto utilizzo (34’ di media) e rendimento da americano in “doppia doppia” (11.5+12.5) per la talentuosa ala del 1996 Ion Lupusor, ex Scafati e Treviglio. Atleta di spessore con ormai diverse esperienze in questa lega. Preziosa la sua atipicità e doppia dimensione, può giocare infatti da 4/5 che apre il campo ma ha anche gioco sotto, migliorato nella capacità di attaccare il ferro e subire fallo. Mani educate, anche da tre, soluzione che usa più del tiro da sotto. Preciso in lunetta. La guardia, ex Verona e Cantù, Giovanni Severini (1993) usa quasi esclusivamente il suo mortifero tiro da tre (storicamente sempre vicino al 40% dai 6.75). Di contro, di rado si butta dentro e così la casella dei falli subiti è spesso vacante. Può però far male con l’arresto e tiro dalla media. Perimetrale! Specialista. Il play-guardia del 1990, ex Montegranaro, Mantova, Bakery Piacenza e NPC Rieti, Davide Bonacini, è un po’ alterno al tiro da tre (pur non abusando dei 6.75), mentre è particolarmente efficace dalla media, “range” dal quale preferisce colpire soprattutto in arresto e tiro. Impatto a tutto campo ed in entrambi i lati. Giocatore completo, pronto con le sue scorribande a riempire il tabellino di falli subiti e, soprattutto, assist. Energia allo stato puro. Non sempre premiato dalle percentuali dal campo. Infine la giovane ala mancina Matteo Cavallero (2003), che incide poco nelle rotazioni.
Salvatore Barraco