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INSIDE THE TEAM: Paolo Mangiapane, preparatore fisico

Secondo appuntamento con la rubrica targata Trapani Shark che mira a far conoscere meglio lo staff che orbita attorno alla prima squadra.

Il secondo protagonista di questa rubrica è Paolo Mangiapane. Trapanese, classe 1992, ricopre il ruolo di preparatore fisico del settore giovanile granata e assistente preparatore della prima squadra.

Raccontaci la tua formazione e cosa ti ha portato qui?
«Il mio percorso formativo comincia con la laurea in scienze motorie e continua col master in Sport Performance come preparatore atletico nel centro Elav. Dopo aver maturato alcune esperienze nel mondo della pallavolo e pallamano arriva il Trapani Shark, società dove trovo posto nel settore giovanile e nella prima squadra».

Qual è la differenza tra il lavoro in pre-season e il lavoro durante il campionato?
«È molto importante capire la differenza tra il lavoro pre-season e quello durante il campionato. L’atleta che giustamente viene da un periodo di transizione e poca attività ha bisogno di innalzare progressivamente il livello di performance per trovarsi al top in vista delle gare di campionato».

Quanto è importante il ruolo del preparatore atletico all’interno di una società cestistica e soprattutto per il settore giovanile?
«In un settore giovanile i compiti sono leggermente differenti. Seppure i mezzi di lavoro non differiscono gli atleti adolescenti devono, chi più o chi meno, costruire e consolidare un bagaglio di conoscenze tecniche e, pari passo con le fasi della crescita, migliorare le proprie capacità di esprimere forza velocità e resistenza».

Si dice che la fase più importante, per mettere in atto le strategie del campionato e lavorare sugli atleti, sia la preparazione estiva. Cosa puoi dire a riguardo?
«Nella programmazione annuale di una squadra ogni fase ha la sua importanza, la capacità del preparatore sta nel organizzare i lavori per macro e micro obiettivi. In un settore giovanile la curva di crescita non si deve mai appiattire, dall’inizio alla fine del ciclo annuale le performance possono e devono aumentare visto la giovane età degli atleti, l’asticella va costantemente alzata».

Qual è il trucco, se c’è, per arrivare nel migliore dei modi alle partite?
«Dal mio punto di vista per arrivare al meglio alle partite bisogna saper analizzare e valutare giorno per giorno e curare i dettagli. Per la mia figura è importante individualizzare le proposte, come un sarto cuce un abito su misura, così da andare incontro ad esigenze e criticità dei singoli».

Per congedarci, quali sono i tuoi obiettivi futuri personali e cosa auguri a questa squadra?
«Mi auguro in futuro di proseguire in questo percorso, le cose da imparare e le sfide da affrontare sono tante e non si smette mai di crescere. Come trapanese e come collaboratore degli Shark auguro il meglio a questa squadra e a questa società, avere una o più realtà sportive al massimo livello sarebbe motivo orgoglio per tutto il territorio».